Supporto psicologico per italiani all’estero
Supporto psicologico online per italiani all’estero. Un italiano che vive all’estero può contattare lo psicologo in Italia utilizzando la videochiamata
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La paura spesso ci rovina la vita. Che siamo bambini o adulti non importa, quando abbiamo paura niente è facile, e spesso questa emozione ci rovina anche molti momenti belli della nostra vita. Quando la paura diventa terrore si dice che abbiamo una fobia. Cosa si deve fare per superare la paura ? Farmaci o psicoterapia per curare le fobie? Serve lo psicologo, il farmacista o ce la possiamo fare da soli a superare la paura?
Non sempre la paura è un’emozione negativa. L’istinto di avere paura è innato negli esseri viventi, sia animali che umani. Questa emozione è indispensabile per la sopravvivenza, e senza di essa saremmo sempre in grave pericolo. Solo i bambini molto piccoli non la provano; probabilmente la natura non ha dato loro questa emozione perché ci sono i genitori che si occupano di proteggere il neonato, che quindi può “permettersi il lusso” di non avere paura.
La paura può diventare un problema quando è irrazionale, quando ci blocca nel fare determinate cose che noi invece vorremmo fare e che sappiamo non essere pericolose. In questo periodo in cui c’è stato il coronavirus per esempio, la paura e sicuramente stata un’emozione molto utile perché ci ha permesso di rispettare le regole e restare a casa. In alcune persone però la paura del corona virus è diventata terrore al punto da rendere impossibile una vita normale. Se anche oggi, in estate, ti misuri la febbre tre volte al giorno, ti lavi le mani continuamente e non esci più di casa per paura del Coronavirus, allora questo è diventato un vero e proprio problema. Devi superare la paura.
Che cos’è una fobia? La fobia è una paura anzi, un vero e proprio terrore, nei confronti di qualcosa che non dovrebbe invece spaventarci così tanto. Quando si ha una fobia la persona cerca in tutti i modi di evitare la cosa che la spaventa, ma purtroppo certe volte le fobie possono rovinare o limitare la nostra vita. Facciamo un esempio. Se una persona ha la fobia dei ragni ed abita in un grattacielo a New York probabilmente questa paura non inciderà granché sulla sua vita. Ma sei la stessa persona si innamora di un uomo che vive in campagna, allora la fobia dei ragni diventa un vero e proprio problema perché la campagna è piena di ragni. Purtroppo certe volte, a causa delle nostre paure, dobbiamo rinunciare a delle cose importanti.
Una paura del tutto razionale che si trasforma in terrore nei confronti di qualcosa di specifico, come ad esempio i ragni, ha sempre delle origini molto complesse da individuare. Già alla fine del 1800 Freud scriveva uno dei suoi più importanti saggi di psicologia sulla fobia di un bambino che aveva paura dei cavalli e che non usciva più di casa, perché all’epoca i cavalli trainavano le carrozze ed erano ovunque. Freud spiegò che il cavallo non centrava niente ed erano semplicemente lo spostamento di qualcosa di più complesso e profondo, in quel caso di un problema di tipo sessuale ed edipico. Gestire la paura è importante, ed anche superare la paura.
Quando la nostra paura è irrazionale e blocca le nostre azioni occorre fare qualcosa. Non sempre è sufficiente metterci tanta forza di volontà per superare la paura. Se così fosse non esisterebbero le fobie. Chi ne soffre non riesce proprio a fare diversamente, ed è così tanto terrorizzato che non può fare a meno di fare quello che fa.
Naturalmente sforzarsi di superare le proprie paure è indispensabile, anche chiedendo aiuto a chi ci vuole. Se questo non basta abbiamo bisogno di chiedere aiuto a un dottore. Ma che tipo di dottore ?
Le medicine nella maggior parte dei casi si rivelano inutili. Si possono richiedere al proprio medico dei tranquillanti, come per esempio nel caso in cui abbiamo paura di volare ma dobbiamo per forza salire su un aereo. In questo caso le medicine possono essere d’aiuto, ma il problema si ripresenterà nuovamente al prossimo viaggio.
Per superare davvero la paura e superare le fobie possiamo aver bisogno dell’aiuto di uno psicologo.
Lo psicologo non prescrive medicine. Lo psicologo aiuta la persona che soffre di fobie ad arrivare alla vera origine della propria paura. Durante una psicoterapia capita spesso che la paura diminuisca, o la fobia sparisca, senza neanche averne parlato granché. Perché?
Diamo risposta a questa domanda con un esempio. Una donna va in pensione proprio in coincidenza del lock down causata dal coronavirus. Al termine dell lock down la paura del Coronavirus è così forte che la donna non esce più di casa e si misura la febbre più volte al giorno. All’interno degli incontri di psicologia emerge come la vera paura non fosse il coronavirus ma la nuova vita che avrebbe dovuto affrontare. La donna è infatti sola, le figlie lontane, senza più l’occupazione del lavoro che le dava una routine quotidiana. Tutta una vita dunque da reinventarsi, e giustamente questa situazione fa davvero molta paura perché appare più che logico essere spaventati in una situazione di questo genere. La paura del coronavirus era quindi uno spostamento da un problema ad un altro. Per risolvere la paura abbiamo dovuto parlare di altro, e cioè il suo futuro.
Lo psicologo, o lo psicoterapeuta nel caso in cui abbiamo bisogno di una vera e propria terapia, può essere individuato chiedendo a qualcuno di cui ci si fida, oppure cercando su internet. Possiamo cercare uno psicologo che lavora vicino alla nostra residenza, oppure uno psicologo che lavora online.
La psicoterapia online funziona molto bene se è svolta da un professionista serio e preparato. Cerca quindi un bravo psicologo, anche richiedendo una consulenza on line. Esistono diversi modi di curare le fobie, ma il fattore determinante è che lo psicologo sia bravo ed esperto. Quanto costa uno psicologo? Dipende da vari fattori, con una tariffa che può variare da 50 a 100 € ad incontro
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Mettendo in parola i propri pensieri si trovano le soluzioni più giuste per la propria vita. Questo articolo vuole essere un piccolo contributo ad una riflessione non in generale sull’essere omosessuale, ma solo su quanto possa essere positivo e fonte di benessere riuscire a parlare con qualcuno di quanto stiamo vivendo internamente. Se sei omosessuale fare coming out non è mai semplice, e potrebbe non essere semplice neppure parlare della propria omosessualità con gli amici e la famiglie.
Parlare rende liberi. Per mettere ordine nei propri pensieri bisogna riuscire a mettere in parola la confusione, e trasformarla in qualcosa di utile e costruttivo. Lo psicologo per una persona omosessuale può essere di grande aiuto nel percorso di consapevolezza. Lo psicologo può essere anche online. Facile, sicuro, economico. Così potrai capire se è il momento giusto per fare coming out.
Se cerchi aiuto perchè pensi di essere omosessuale, o sai di essere omosessuale e vuoi fare coming out, ecco alcune riflessioni.
Fin da bambini alcune persone sentono di non appartenere al sesso che è stato loro assegnato: sono una bambina ma mi sento un maschio, non solo “un po’ mascolina”. Sono omosessuale, o trans, o transgender, dovrei chiedere di cambiare sesso? Altre persone invece sin dall’adolescenza si sentono attratte da persone dello stesso sesso. Si tratta di due cose diverse, l’omosessualità non è la stessa cosa della transessualità.
Con il passare degli anni ci si può accorgere di essere diversi da come la società di vorrebbe. Si tratta di un travaglio interiore complicato da gestire: pensieri, paure e desideri dei quale si fa fatica a parlare con amici o familiari. Essere omosessuale e fare coming out può non essere una cosa semplice semplice, così come parlare della propria omosessualità.
Spesso queste parole sono confuse nell’immaginario collettivo. Omosessuale e transgender sono cose molto diverse e non devono essere confuse. La persona omosessuale si sente attratta sessualmente da un altro individuo dello stesso sesso, ma sente di appartenere al genere che gli è stato attribuito alla nascita. Un uomo quindi può essere attratto da un altro uomo, ma si sente uomo a tutti gli effetti e mai vorrebbe diventare una donna.
La persona transgender, o trans, sente una confusione fra il sesso anagrafico e l’identità di genere alla quale sente di appartenere. Un uomo può sentirsi più a proprio agio nei panni femminili, intendendo non solo vestiti femminili ma una vera e propria identità di genere al femminile. In questo caso quindi non si tratta più di omosessualità. Un uomo attratto da una persona dello stesso sesso può non sentire di appartenere al genere maschile. Lo stesso identico discorso vale per le donne ovviamente. In questo caso si può anche arrivare a pensare di fare il cambio di sesso, o il cambio di genere.
Trans invece è una parola molto usata ma che ha al suo interno mille significati. “Trans” è usato spesso nel gergo comune, non in modo serio e rispettoso.
Non sempre le cose sono così nette e chiare. Va tenuto presente che la consapevolezza di quanto sopra descritto emerge normalmente durante l’età evolutiva, spesso durante l’adolescenza. In questo periodo della vita la confusione regna sovrana. Gli adolescenti sono sempre confusi su tutto, hanno bisogno di certezze che spesso non trovano e vivono tumulti emotivi inimmaginabili in altri periodi della vita. E’ proprio in questo periodo che negli individui omosessuali si fa strada l’idea di essere un po’ diversi dagli altri, e non è sempre facile capire cosa sta succedendo. Spesso le persone che ci stanno intorno non appoggiano questi progetti, o li colpevolizzano. Ecco che troppo stesso ci si trova stare in silenzio. Esser omosessuale e fare coming out è difficile, ma lo è anche parlar della propria omosessualità.
Quando dopo la confusione si fa strada un po’ di chiarezza e finalmente si raggiunge qualche certezza, le difficoltà non sono certo finite. Anche se viviamo in una società apparentemente molto tollerante e permissiva, ancora adesso è difficile per omosessuali e transgender riuscire ad affermare con serenità e chiarezza il proprio punto di vista sulla vita. L’omosessuale che vuole fare Coming out raccontando la verità a parenti e amici, può temere il loro giudizio, o temere di farli soffrire. Sul posto di lavoro o a scuola spesso si tace per paura di discriminazioni o prese in giro. Le persone fanno dei compromessi e raccontano ad alcuni di essere omosessuali,ma ad altri no. Cos’è meglio fare? Nascondere tutto o parlare della propria omosessualità? Essere omosessuale e fare coming out o nascondere tutto?
In qualunque fase tu possa trovarti, se hai cioè le idee confuse sulla tua identità di genere, oppure hai le idee chiare ma non sai come fare a parlarne con gli altri, lo psicologo può essere di grande aiuto. Perché?
Lo studio dello psicologo è un luogo neutro, dove non si ha paura di essere giudicati o aggrediti, o colpevolizzati. Lo psicologo non dà consigli, ma aiuta a trovare dentro di sé la strada giusta ed a chiarirsi le idee. La consulenza psicologica dovrebbe aiutare a mettere ordine al disordine, in modo da comprendere una volta per tutte quale sia il proprio posto nella vita. L’accettazione di se stessi è un passaggio fondamentale per poterne poi parlare gli altri. Sembrano parole scontate ma non lo sono affatto.
Accettare se stessi non è mai semplice.
Una volta compreso e chiarito qual è il proprio progetto di vita, lo psicologo può aiutare a trovare le modalità giuste per parlarne alle persone care ed in generale con il mondo del fatto di essere omosessuale e fare coming out. Per fare ciò occorre trovare il momento giusto, le parole giuste ed il coraggio dentro di sé di accettarsi ed amarsi per come siamo. Solo così potremo aiutare gli altri a vederci con occhi differenti. Dobbiamo riuscire ad amarci per quello che siamo davvero, e non per quello che abbiamo fatto finta di essere.
La scelta dello psicologo è una cosa importante. Ti serve un aiuto per chiarirti le idee su chi sei davvero e su qual è la strada migliore da intraprendere nel futuro? O ti serve un aiuto per riuscire a trovare il coraggio di parlare agli altri di quello che hai dentro da anni? Ti serve una psicoterapia perché stai molto male? Oppure hai già idee chiare e cerchi qualcuno con cui parlare di come essere omosessuale e fare coming out?
Difficile la risposta, dipende da te. Lo psicologo può lavorare in studio vicino al tuo luogo di residenza oppure online, tramite Skype, Whatsapp, Zoom o altre APP per fare le video-chiamate. Che cosa scegliere dipende da te. Lo psicologo in presenza ha il vantaggio di essere una persona che puoi incontrare in presenza, con un rapporto umano che può essere molto positivo.
Lo psicologo online ha invece lo svantaggio di essere “dietro ad uno schermo”, ma ha tanti altri aspetti positivi.
Può essere molto più facile chiamarlo e fissare un appuntamento, a qualsiasi ora e senza uscire di casa.
Adesso devi solo più trovare il coraggio di chiamare uno psicologo per riprenderti in mano la tua vita e trovare un po’ di serenità.
Psicologa, psicoterapeuta, Lavoro online e a Moncalieri (Torino)
come trovare uno psicologo che lavora online? Funziona ? Quanto costa ? Cosa mi serve per poter fare una consulenza psicologica online ?