Come funziona il Metodo Tomatis
L’impatto del Metodo Tomatis sull’udito
Il risultato degli ultimi decenni di ricerca sulla plasticità cerebrale ha permesso l’emergere di un nuovo modo di intendere le interazioni tra orecchio e cervello.
Lo psicologo canadese, Donald Hebb (1949), propose l’idea che i nostri ricordi siano immagazzinati nel nostro cervello come una rete di neuroni che chiamò “cell assemblies“. Il Dr. Hebb spiegò che grazie all’esperienza di un fenomeno (apprendimento) i neuroni presinaptici e postsinaptici si accendono contemporaneamente, e attraverso la ripetizione questo legame si rafforza ed intensifica. Il risultato finale è che queste connessioni sinaptiche crescono fino a diventare un ricordo permanente o, in altre parole, “le cellule che si attivano insieme, si legano insieme”.
Decenni di ricerca hanno ora confermato questa teoria e dimostrato che cambiamenti sostanziali possono avvenire, non soltanto nei centri di memoria, ma anche nei centri di elaborazione sensoriale. La ormai accettata teoria di neuro-plasticità cerebrale, come sintetizzata dal Dr. Norman Doidge (2007), sostiene che: pensare, imparare, nonché ricevere stimoli sensoriali possono sostanzialmente cambiare la struttura fisica e la funzione fisiologica.
L’evidenza sperimentale suggerisce che:
- La “rimappatura uditiva” può migliorare l’udito;
- Stimolare i centri di processo uditivo permette di migliorare la differenziazione del suono in ambienti rumorosi;
- Esiste il potenziale per il recupero dopo una perdita sensoriale uditiva;
- La stimolazione uditiva di frequenze alte migliora la capacità corticale di processare il suono;
- L’attivazione regolare e ritmica della muscolatura dell’orecchio medio aiuta a normalizzare le sue funzioni.
Cosa ha fatto Alfred Tomatis quando ha inventato l’Orecchio elettronico?
Il Dr. Alfred Tomatis fu il primo medico otorinolaringoiatra a sviluppare una tecnica di stimolazione uditiva che modificasse la musica con lo scopo di stimolare le connessioni tra l’orecchio e il sistema nervoso.
In 50 anni di esperienza clinica e evidenze aneddotiche, il Dr. Tomatis mostrò che una stimolazione sensoriale uditiva specifica forniva miglioramenti sensoriali in diverse condizioni uditive. In quel questo periodo di tempo, la nostra comprensione di come il cervello processi il suono era limitata. Per questa ragione, se da un lato il Dr. Tomatis ottenne significativi risultati nei suoi trattamenti, l’intera comunità scientifica era incerta del perché il suo trattamento funzionasse.
Funziona, dimostrato dalle ricerche
Le nuove ricerche sulla plasticità cerebrale ora suggeriscono che una delle ragioni principali del suo successo fosse proprio la ri-mappatura dei percorsi neuronali nel cervello (Lockhart 2009, Lockwood 1999).