conseguenze dei traumi infantili

A chi segnalare una situazione di violenza sui bambini, di maltrattamento sui bambini, di abuso sessuale?

La violenza sui bambini è difficile da affrontare, anche a livello emotivo. Di fronte a bambini che  mandano segnali di disagio tali da far nascere nell’adulto il sospetto che possano essere vittima di abusi o violenza è importante capire se :

– il bambino maltrattato vive una situazione di sofferenza emotiva occasionale, legata a un periodo di difficoltà dei genitori (stress, perdita del lavoro, separazioni, ecc). In questo caso si parla con i genitori, per verificare se riescono a riconoscere e risolvere le difficoltà del bambino, anche chiedendo aiuto ai servizi sociali e psicologici del territorio.

– la violenza sul bambino è troppo grave, o non è occasionale ma quotidiana. In tal caso il bambino maltrattato subisce una forma di violenza per la quale è necessario intraprendere una strategia di protezione.

– Anche i bambini maschi, sia piccoli che grandi, possono essere vittime di abusi sessuali. Gli abusi sui bambini maschi possono essere sia all’interno della famiglia che fuori.

Oggi il maltrattamento si esprime più raramente nelle forme eclatanti dell’abbandono e della violenza sui minori. Più sovente  ci possiamo trovare di fronte a forme silenziose di incuria, disattenzione, dell’abbandono psicologico e affettivo, della violenza assistita. L’abuso sessuale è molto più frequente di quanto si immagini, anche se difficilmente decodificabile da segnali chiari ed inequivocabili.

Se si sospetta un abuso sessuale cosa fare?

Soprattutto nell’ipotesi dell’abuso sessuale all’interno della famiglia, si deve evitare di parlare con i familiari del minore. La rivelazione o segnalazione di una violenza sessuale sui bambini è difficile da gestire se non sei un operatore preparato. Spesso la vittima non riesce a chiedere aiuto, ha paura di parlare, è confusa, si sente in colpa. Anche le mamme delle vittime di abuso intra-familiare sono spesso confuse e spaventate, e non riescono a proteggere i propri figli dagli abusi.

La riservatezza è necessaria in tutte le situazioni che possono esporre il minore ad un ricatto, o ad ulteriori violenze psicologiche o fisiche messe in atto per evitare che l’abuso sessuale venga rivelato. Naturalmente la riservatezza è anche indispensabile per evitare di esporre la famiglia ad un processo mediatico o altre conseguenze drammatiche qualora il presunto abuso sessuale si dovesse poi rivelare falso.

Quindi che cosa è meglio fare quando sospettiamo una violenza sessuale su un bambino o un adolescente ? Occorre segnalare la situazione ad operatori esperti, che si assumeranno la responsabilità di indagare, capire ed aiutare.

Dove segnalare una violenza su un bambino

Quando ciò che abbiamo osservato o le rivelazioni del minore ci fanno supporre che stia subendo una  forma di maltrattamento o di abuso, è necessario segnalare a una di queste Istituzioni:

Chiunque può segnalare. Non è necessario essere un parente del bambino maltrattato.

I “pubblici ufficiali” e gli “incaricati di pubblico servizio” , cioè tutti gli operatori sanitari e assistenziali delle strutture pubbliche e gli insegnanti delle scuole pubbliche e private convenzionate), sono tenuti – obbligati dalla legge a denunciare  “senza ritardo” all’autorità giudiziaria ogni notizia di abuso fisico, sessuale, di trascuratezza o di abbandono di un bambino o di un adolescente.

Chi esercita una professione sanitaria ha l’obbligo di referto per i casi che rivestono caratteri di reato perseguibile d’ufficio. Questi ultimi sono i reati che non prevedono la denuncia da parte della persona offesa, reati per i quali lo Stato procede direttamente. La violenza sessuale su un bambino o un adolescente è uno di questi reati.

La legge  prevede che i servizi sociali, le istituzioni scolastiche e le autorità di pubblica sicurezza, i medici, siano tenute a segnalare all’autorità giudiziaria tutte le situazioni che potrebbero comportare un allontanamento del minore dalla famiglia.

Come segnalare un maltrattamento su un bambino / abuso sessuale

 La segnalazione

  • deve essere scritta e firmata
  • deve indicare le osservazioni dei comportamenti e degli atteggiamenti del bambino o dell’adolescente, le sue parole, oltre che riportare la descrizione degli eventuali segni fisici riconducibili a lesioni o a trascuratezza
  • va scritta in modo neutrale, senza dare giudizi contro la famiglia e senza dare valutazioni definitive, ma semplicemente riportando ciò che abbiamo notato o ci è stato raccontato

Può succedere che, anche quando si è a conoscenza di situazioni di abuso, non si segnali perchè

  • non siamo certi che ci sia davvero un abuso
  • il racconto del bambino non ci sembra credibile
  • temiamo di privare il bambino dei suoi genitori
  • siamo preoccupati dall’idea di testimoniare contro i genitori del bambino
  • siamo preoccupati dall’idea di ricevere una querela
  • il bambino ci chiede di non rivelare a nessuno la sua situazione

Segnalare non significa condannare, ma dare inizio a un progetto di protezione del minore e di valutazione degli eventuali rischi che corre. Non c’è automatismo tra segnalazione e allontanamento del minore, e tanto meno con l’apertura di un percorso giudiziario contro i genitori. La valutazione dell’attendibilità del minore e delle responsabilità degli adulti è un percorso complesso, che è di competenza del Giudice che si avvale anche dei servizi sociali e psicologici delle ASL.

Chi protegge i bambini maltrattati?

In primo luogo, di solito, i genitori. In molti casi non è così,e il bambino è in ostaggio di coloro che invece di proteggerlo lo danneggiano.

Le vittime sono obbligate dagli abusanti al silenzio, a mantenere il segreto; per di più i bambini abusati o maltrattati pensano di meritarsi quel trattamento, non hanno percezione dei propri diritti nè idee su come cambiare la loro situazione, e non possono conoscere forme di accoglienza a loro riservate (comunità per minori, famiglie affidatarie).

Chi non segnala quando serve, o quando crede che possa servire, si assume la responsabilità di colludere con gli abusanti, lasciando in una disperata solitudine il bambino o l’adolescente che ha chiesto aiuto.

Non deve esservi nessun timore di essere processati per aver fatto una segnalazione all’autorità Giudiziaria perché è evidente che il motivo della denuncia è la tutela del minore; si può essere processati se viene dimostrata  la coscienza e la volontà di mentire in chi fa la denuncia.

Cosa dice la legge nei casi di violenza sui bambini?

Gli operatori scolastici, sociali, sanitari, o che a vario titolo interagiscono con minori, quando si trovano di fronte un bambino che presenti sintomi ricollegabili ad una forma di maltrattamento, non devono fare il processo alla famiglia, giudicare, sgridare.  Devono solo cercare di capire se la situazione sia abbastanza grave e seria da dover essere segnalata, se il bambino o l’adolescente sia davvero in pericolo. Se pensiamo che la situazione non sia grave ed il minore in pericolo di vita, è sufficiente attivare unicamente le risorse del servizio sociale, in caso contrario invece è opportuno effettuare una segnalazione alla Procura presso Tribunale per i Minorenni o, addirittura, manifestandosi un’ipotesi di reato, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario o all’Ufficio minori della Polizia.

Linee guida per la segnalazione e la presa in carico dei casi di abuso sessuale, Delibera n. 42 del 2 maggio 2000 della Regione Piemonte).

  • Nel caso in cui il minore presenti una sintomatologia di minore gravità, e se il progetto di aiuto psicologico e sociale al minore e al nucleo familiare può essere realizzato con il consenso dei genitori non è necessario attivare la macchina giudiziaria.
  • Qualora l’avvio dell’intervento di presa in carico incontri il diniego degli esercenti la potestà sul minore, gli operatori sono tenuti ad effettuare la segnalazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, la quale è titolare dell’azione civile in materia di potestà genitoriale. Il Tribunale per i Minorenni, infatti, può, a norma dell’art. 336 c.c., adottare d’ufficio provvedimenti temporanei nell’interesse del minore soltanto in caso di urgente necessità. Per tutte le altre ipotesi, può dichiarare la decadenza o pronunciarsi in merito alla limitazione della potestà parentale in esito alla presentazione di un ricorso da parte della Procura minorile o dei parenti del minore.
  • Se la situazione in cui versa il minore presenta aspetti tali da indurre a presumere che egli sia vittima di un reato, l’intervento dell’operatore assume caratteristiche del tutto peculiari. Egli ha l’obbligo di denunciare il fatto non soltanto alla Procura minorile ma, altresì, alla Procura presso il Tribunale ordinario, con modalità che possano garantire la tutela del minore, pur nel rispetto del diritto degli esercenti la potestà di difendersi adeguatamente dalle accuse formulate, e ponendo in essere adeguati interventi  a salvaguardia della salute psico-fisica della piccola vittima. La denuncia deve contenere una narrazione analitica dei fatti, dei comportamenti osservati e delle parole usate dal minore, senza spazio alcuno per illazioni o considerazioni personali. Al proposito, è importante che l’operatore  il quale si trovi di fronte ad un’ipotesi di reato, o che riscontri una situazione di pregiudizio per il minore, sappia che può ricorrere all’ausilio del Sostituto Procuratore per i Minorenni in qualsiasi momento. Quest’ultimo, infatti, per la sua continua reperibilità, è in grado di fornire le giuste risposte ai suoi dubbi, non soltanto rispetto al tipo di segnalazione da effettuare, ma anche rispetto alle azioni da porre in essere a protezione del minore.

Come possiamo aiutarti se conosci un bambino maltrattato

Il silenzio non aiuta a star meglio, ma lascia semplicemente sola la persona con la sua sofferenza.

Questo è vero sia per gli adulti che per i bambini.

Se un bambino o un adolescente è stato vittima di abusi sessuali, o di violenze fisiche o psicologiche, non va lasciato solo. È difficilissimo per le vittime di abusi o maltrattamenti parlare della propria esperienza, e quando lo fanno non vanno mai lasciate sole. Non aver paura di fare domande, di farti vedere interessato, di scoprire la verità: i bambini e gli adolescenti che subiscono molestie e abusi hanno paura di parlare, si vergognano, ma ne hanno davvero bisogno. Per essere protetti a far cessare gli abusi l’unico modo possibile è farli parlare, raccontare, per liberarli dai segreti che li condannano a subire violenze.

Parlarne inoltre è l’unico modo per liberarsi del dolore.

Se i maltrattamenti e gli abusi si verificano in famiglia, se sono commessi da parenti, amici o familiari, la situazione è decisamente più complicata. Paura e vergogna sono probabilmente più intensi, e l’ascolto più difficile. I danni a livello psicologico possono essere molto seri e a volte permanenti.

Cosa possiamo fare per te

Possiamo innanzi tutto ascoltare la tua storia, le tue preoccupazioni, e se ti serve darti un consiglio.

Abbiamo la preparazione giusta per poter offrire un ascolto rispettoso, ma competente, sia ai bambini che alle loro famiglie. Possiamo darti dei consigli su cosa fare nell’emergenza del momento, su dove andare a fare una visita ginecologica per un minore, su dove e come si fa una denuncia, su cosa succederà dopo la denuncia e su tutti i dubbi che ti angosciano in relazione a ciò che è accaduto.

Non lasciamo soli neanche i genitori….

I bambini che hanno vissuto l’esperienza del maltrattamento fisico e dell’abuso sessuale, o le ragazze che hanno vissuto esperienze di violenza o stupro, hanno necessariamente bisogno di un sostegno psicologico, e molto spesso di una vera e propria psicoterapia. A volte vengono sottovalutate le conseguenze altamente distruttive del maltrattamento nei primi anni di vita di un bambino; i Servizi sociali a volte elaborano progetti di affidamento, adozione, inserimento in comunità che non contemplato l’intervento dello psicologo o della neuropsichiatria infantile.

L’amore di una nuova famiglia, o il ritorno nella vecchia famiglia bonificata della persona che abusava sessualmente (per esempio nei casi delle madri che si separano dei padri abusanti), non sono da soli sufficienti nella maggior parte dei casi a risanare le ferite delle violenze subite per anni dal bambino. Le ferite sono troppo profonde e intaccano la struttura psichica del bambino; non possiamo illuderci che facendo finta di non vederle le ferite si rimarginino, o che i nuovi genitori possano da soli essere in grado di curarle. In molti casi l’assenza di un intervento psicologico sulla piccola vittima di abusi sessuali o di gravi maltrattamenti fisici contribuisce a far fallire le adozioni, gli affidamenti o gli inserimenti in comunità.

Ti possiamo aiutare anche online

Se hai bisogno di una consulenza specialistica e stai cercando un bravo psicologo preparato sulle tematiche del maltrattamento ai bambini e dell’abuso sessuale… sei nel posto giusto. Possiamo aiutarti anche ONLINE.